di Dino Buzzati (Il sole 24 ore, 2012)

I racconti di questa breve raccolta parlano dello smarrimento dell’uomo di oggi che non è abituato all’idea che lui, proprio lui, come tutti gli altri, debba morire. Che un giorno passerà il suo Reggimento, quello che lo condurrà al destino, come è passato per tutti gli altri. E allora si dovrà partire, inesorabilmente.
Ma con la mamma vicino non si ha paura di niente, neanche della morte. È perché non c’è più la mamma che si ha paura. È lei che caccia tutte le paure, dà sicurezza e fiducia. “Vero che sei contento? Vero che non hai più paura? (…) Non ti senti più così solo, vero che non ti senti più disperato?”

Di tutti i racconti di questa raccolta, mi ha colpito Ottavio Sebastiàn, che cerca la vicinanza della mamma. Se avessimo la mamma, in quel momento, quando passa il Reggimento! Allora saremmo contenti e partiremmo felici.