Il reggimento parte all’alba
di Dino Buzzati (Il sole 24 ore, 2012)

I racconti di questa breve raccolta parlano dello smarrimento dell’uomo di oggi che non è abituato all’idea che lui, proprio lui, come tutti gli altri, debba morire. Che un giorno passerà il suo Reggimento, quello che lo condurrà al destino, come è passato per tutti gli altri. E allora si dovrà partire, inesorabilmente.
Ma con la mamma vicino non si ha paura di niente, neanche della morte. È perché non c’è più la mamma che si ha paura. È lei che caccia tutte le paure, dà sicurezza e fiducia. “Vero che sei contento? Vero che non hai più paura? (…) Non ti senti più così solo, vero che non ti senti più disperato?”

Di tutti i racconti di questa raccolta, mi ha colpito Ottavio Sebastiàn, che cerca la vicinanza della mamma. Se avessimo la mamma, in quel momento, quando passa il Reggimento! Allora saremmo contenti e partiremmo felici.
Eccomi: sono Ninetta!
In questo blog, parlo di libri e di parole, pensieri in ordine e sparsi. Non sono una influencer, non sono un’opinionista, sono un’insegnante e una scrittrice e voglio raccontare di libri vecchi e nuovi, notizie fake or real, chi lo sa? L’unica certezza, sarà l’ironia, non prendiamoci sul serio, per carità!
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Grandi e tremendamente belle e altamente evocative le parole che or ora ho letto riguardo alla presentazione del lavoro di Baricco sull’Iliade (è inclusa anche l’Odissea nella stessa rilettura?)… Quanta adolescente ed epica nostalgia! Ninetta sei una piccola grande!!
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Recensione davvero interessante, complimenti Ninetta. Dello stesso autore consiglio “Che cos’è la scienza: la rivoluzione di Anassimandro”. Un libro a mio parere meraviglioso, che intreccia fisica e filosofia, evidenziando l’ampiezza culturale di Rovelli, in contrapposizione all’ormai purtroppo consolidata specializzazione dei saperi
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