Il primo caffé della giornata

di Toshikazu Kawaguchi

(Garzanti,2022)

Terzo capitolo della caffetteria magica di Hakodate, dove Scegli la tua sedia preferita. Ordina un caffè caldo. Qualcosa di straordinario sta per cominciare.

L’idea di una sedia per viaggiare indietro nel tempo e incontrare qualcuno nella data in cui, questi, in precedenza era stato al caffè. Oppure lasciare un messaggio per il futuro a chi vorrà sedersi proprio lì. Ci sono delle regole , però in questo gioco. La più importante è che il passato non si possa cambiare e, se il caffè sul tavolino si fredda senza essere stato bevuto completamente, non si torna più, si diventa un fantasma.

Nel romanzo, diverse sono le persone che affrontano il viaggio nel tempo. Non possono rimediare agli errori, ma tutti rimettono a posto le loro relazioni. Frasi non dette a persone che non ci sono più, rimorsi e rabbie che attraversano il mondo dei vivi e dei morti e che, con l’espediente del caffè, riallacciano percorsi che sembravano persi. Non si rimettono a posto le cose, i fatti della vita e della morte non possono cambiare, ma, a quanto pare, i sentimenti e le emozioni sì. Con questo metodo si possono rimettere a posto e tutti si alzano dalla sedia, dopo aver bevuto il caffè, più sereni e in pace con gli altri.

Nel caffè ci sono tante persone: i gestori, i clienti abituali, e una bambina col suo libro di domande fastidiose: “E se il mondo finisse domani?” Cento domande”.  Cento domande del tipo: “Se il mondo finisse domani, a vostro figlio di dieci anni lo direste?” Oppure: “Se il mondo finisse domani, confessereste di avere un figlio segreto?” E via dicendo.

Domande che si pongono al confine della vita e della morte, cioè al confine del tempo: Se il mondo finisse domani…

La sedia magica pone riparo alle cose avvenute su questo confine. Ma la riflessione del libro ci porta sempre lì, su questo confine. E risolve questo mistero con la gentilezza, la delicatezza, la cortesia dei giapponesi. Ripristinando relazioni, colmando vuoti di sofferenza, prendendosi cura degli altri e delle ferite che il tempo gli ha inferto.

Questa sedia sembra un rimedio alternativo alla psicanalisi, ottimo per risolvere traumi infantili e sensi di colpa. Colpisce, dei costumi orientali, il senso della famiglia e dei suoi ruoli così forte e ben definito e, fra i sentimenti, la malinconia e la solitudine quasi disperanti. Ma nulla succede per caso. E tutto è bene quel che finisce bene.

Lasciate un commento in fondo alla pagina

Pubblicato da Ninetta Pierangeli

Libri per bambini e per grandi. Favole e racconti gratis pe tutti! Da leggere o ascoltare.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: